27 giugno 2012

Uria e le sue cave


la cava in questione
Un altro tassello va ad aggiungersi alla collezione di cave sul territorio di Sellia Marina, la groviera del sud. Questa volta è la frazione selliese di Uria a distinguersi nonostante i suoi assordanti silenzi oltre che per l’abbandono del centro storico e dei luoghi di aggregazione pubblici, per la concentrazione spaventosa di cave. Gli abitanti stessi non ne conoscono addirittura l’esistenza o le ignorano benevolmente. “Portano lavoro e denaro” dicono; e a chi, lo sappiamo tutti. 
cava "dismessa" dall'altra parte del fiume
Nel raggio di 3 km se ne contano solo in una determinata zona ben 3 e tutte di gente che con Sellia Marina non ha niente a che fare, se non  portare via terreno gratuitamente e senza pagare pegno. Tra le cave una è (al momento) dismessa e due invece sono a pieno regime. Ammirarle non è affatto difficile e per arrivare a quella più lontana ci vogliono all'incirca 20 minuti di bicicletta dal centro abitato su di un sentiero, fatto presumibilmente dai proprietari delle cave per far passare i propri mezzi costeggiando le montagne tra tornanti e piacevoli sali scendi per qualche chilometro e dai quali si può ammirare un panorama stupendo immersi completamente nel verde a decine di metri d’altezza, per poi scendere definitivamente, incrociando il sentiero battuto dai cacciatori, e finire costeggiando il fiume e la florida vegetazione, con una fauna che fa da sottofondo alla passeggiata lungo tutto il tragitto insieme al lento scorrere del fiume. Adatto a mio modesto parere per delle escursioni turistiche a piedi a cavallo e in bici  niente male, che in questo periodo darebbero da vivere a molte persone facendo innamorare qualsiasi turista nauseato dalle acque non proprio cristalline del nostro mare e dai servizi inesistenti offerti dalla brillante imprenditoria del luogo coadiuvata da un'amministrazione molto attenta alle esigenze della comunità, rendendo giustizia ad un territorio lasciato in mano a delle arpie in grado solo di farfugliare la parola turismo, senza accorgersi delle potenzialità del territorio che “costeggia” le spiagge.


Inutile sottolineare che lungo tutto il tragitto speravo di non imbattermi nella cava che vedete sullo sfondo in foto ma di poter proseguire costeggiando il fiume ammirando le radici degli alberi sopra la mia testa aggrappati alle pareti a strapiombo delle montagne; e di non inorridire, alla vista del maledetto escavatore.

Alcune domande sono obbligatorie:
l'escavatore
La cava è abusiva?
La ditta ha solo richiesto i permessi per poterla coltivare o ne ha il pieno possesso?
L’amministrazione comunale per questo scempio darà conto alla comunità?
La comunità è informata di ciò che succede ad un palmo dal suo naso?
Invito tutti coloro che sono interessati a fare un giro in queste zone.
Sarò lieto di indicarvi la via.

1 commento:

Anonimo ha detto...

io non sono di sellia marina. ma di chi sono le cave? parenti degli amministratori?

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