23 luglio 2012

Sellia Marina acquisisce una cava “pericolosa”


immagine presa dall'Url di emilio grimaldi

Giusti decide, Iannone forse ringrazia.
Questa è una storia che parte dal 2004 come si evince dalle "carte" prodotte dal responsabile del settore urbanistico e r.u.p. del comune Jonathan Giusti che ha acquisito una cava pericolosa a titolo gratuito per ripristinarla a spese della comunità. Una cava resa pericolosa dall’avidità forse, e dall’incuria del proprietario che il corpo forestale dello stato ha cercato di arginare provvedendo con un sequestro preventivo della “fossa”.

20 luglio 2012

Fumo nero nella Valle del fiume Amato



SS 280. Strada dei due mari. Ore 17. Un incendio spazza via facilmente la sterpaglia di fianco a un distributore di benzina e vola diritto verso una micro discarica nella Valle del fiume Amato. Ed è subito nero. Denso, schiumoso e ripugnante. Una colonna di fumo che sovrasta alberi, aziende e superstrada.  Lo spettro della Seteco è lì. Più avanti. No, è solo un incendio che ha una fine questo. I gabbiani che si dirigono verso la grande buca dei rifiuti di Pianopoli tornano indietro. Impauriti. Per un attimo l’Amato sembra l’Eden convertito in un incubo.  
Ci pensano in forze la Protezione civile e i Vigili del fuoco a ristabilire la normalità. I gabbiani sono di nuovo liberi.

6 luglio 2012

Fu una "macelleria messicana"

Dal blog Sersale 2012:

Era d'estate. Una manifestazione imponente per chiedere semplicemente un altro mondo possibile.
La manifestazione degenera in una guerriglia urbana: le forze di polizia blindate dentro la zona rossa non riescono a isolare i violenti. Poi irrompono in cariche sui pacifisti, manganellando suore e ragazzi, anziani e studenti giunti da ogni angolo del mondo. Nella pioggia di lacrimogeni viene ucciso un ragazzo, Carlo Giuliani: a sparare un giovane e inesperto militare, ritrovatosi senza preparazione al centro della guerriglia.
La polizia manganella e arresta indiscriminatamente e i fermati sono condotti in una caserma. Qui non vengono medicati e per di più subiscono violenze e torture. Poi a sera la Polizia decide di irrompere in una scuola dove alloggiano i manifestanti. Picchia a sangue i presenti senza alcun capo d'accusa, il livello di violenza è così assurdo che uno dei poliziotti presenti la chiama "macelleria messicana"; i poliziotti fabbricano e introducono nella scuola Diaz due molotov come "corpo d'accusa" per giustificare l'irruzione.
I feriti giungono in ospedale in fin di vita con lesioni provocate dalla violenza della "colluttazione unilaterale" inflitta dalla Polizia.

3 luglio 2012

Il Commissario del Palazzo

Il Commissario e i ragazzi della Rete Difesa del Territorio – Franco Nisticò

Vincenzo Speranza scende dal Palazzo del Commissariato per l’Emergenza ambientale in Calabria. Sigaretta in mano. Polo fuxia. E pantaloni color fumo. I tratti somatici marcati non gli rendono giustizia. Non si scompone mai. O quasi. A lui piace confrontarsi. Scende per salutare i ragazzi della Rete Difesa del Territorio – Franco Nisticò. Vuole parlare con loro.  

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