2 agosto 2012

Strage di Bologna, trentadue anni dopo


E’ tutta una questione di tempo. Il tempo, si dice, aiuta a guarire qualsiasi ferita. Ma in Italia invece, il tempo aiuta solo a dimenticare. Come se il movimento perpetuo di quelle lancette non facesse altro che fossilizzare ogni oggetto, ogni avvenimento, ogni persona con cui è venuta a contatto.  E non resta che un frammento piccolissimo ancorato nella memoria di qualche resistente  e per tutti gli altri un piccolo ricordo labile come la memoria di questa nazione.
Sono passati 32 anni. 11688 giorni. Ma è bastato questo tempo per fare giustizia? Dopo il primo processo, la cui sentenza avvenuta nel 1990, vede assolti tutti gli imputati, la battaglia per la verità prosegue. Inizia un secondo processo, siamo nel 1992, e le Sezioni Unite Penali della Corte di Cassazione, dichiarano che la sentenza è ” illogica, priva di coerenza, non ha valutato in termini corretti prove e indizi, non ha tenuto conto dei fatti che precedettero e seguirono l'evento, immotivata o scarsamente motivata, in alcune parti i giudici hanno sostenuto tesi inverosimili che nemmeno la difesa aveva sostenuto”.
Inizia così il secondo processo, che si conclude anche questo con l’assoluzione degli imputati. Ma chi sono questi ultimi? Sono tutti riconducibili all’area fascista. Nel 1980, in Italia, il terrorismo nero dilaga in modo preoccupante. Nel 1980, a neanche 40 anni dalla liberazione, si continua a respirare in Italia un clima d’oppressione fascista. 
Ci vorranno anni tuttavia, perché qualcuno venga veramente condannato per questa strage, alla fine, i nomi dei colpevoli sono questi.:

Giuseppe Valerio Fioravanti ,Francesca Mambro e Luigi Ciavardini- Entrambi esponenti dei Nar (Nuclei armati rivoluzionari, formazione eversiva di estrema destra) con l’accusa di esecutori dell’attentato.

Licio Gelli -  Capo della loggia massonica P2. Francesco Pazienza – Ex egente del SISMI. Pietro Musumeci e Giuseppe Belmonte – Ufficiali del servizio segreto militare. Massimo Carminati – Militante fascista. Federigo Manucci Benincasa – Ex direttore del SISMI di Firenze. Ivano Bongiovanni – Delinquente comune legato agli ambienti di estrema destra; con l’accusa di depistaggio delle indagini.


Queste sentenze, arrivate dopo anni e dopo un iter giudiziario molto travagliato, lasciano tuttavia molti dubbi e molte ombre sulla stage. Ma allo stesso tempo, evidenziano con forza la collusione delle forze armate dello stato con le forze eversive di estrema destra. Mettono in luce quei legami forti che hanno creato sul territorio due soggetti che, in apparenza, avrebbero dovuto contrastarsi.  Si inserisce tra di loro, in perfetta armonia, la P2. E’ un quadro abbastanza chiaro, che potrebbe tranquillamente fare luce anche sulle altri stragi avvenute in Italia in quegli anni. Già dieci anni prima, con il tentativo del Golpe Borghese, era chiaro il rapporto tra esercito(e quindi stato) e fascismo.  Eppure nessuno lo fa. I nomi degli altri responsabili non arrivano mai. A pagare sono solo in tre. Un contentino, dunque, per le famiglie delle vittime. Un contentino per tutti quelli che chiedevano giustizia. Giustizia, ma la giustizia in Italia non è stata mai fatta, non si farà mai.  Vorrebbe dire indicare tutti come colpevoli, far crollare lo Stato e le sue collusioni, fasciste e mafiose.  Vorrebbe dire a quel punto avere MEMORIA, e avere memoria richiede avere COSCIENZA, ed avere coscienza vuol dire prendere a calci in culo tutti quelli che hanno seminato nel nostro paese solo affarismo, sangue e ingiustizie.  Perché è difficile avere giustizia in paese dove i colpevoli siedono ovunque, ma soprattutto nel Parlamento.

Poi arrivano le altre supposizioni, c’è chi come Licio Gelli afferma: «Francesca Mambro e Giuseppe Fioravanti non hanno colpa. Credo sia stato un mozzicone di sigaretta che è stata lanciata, c’è stato un surriscaldamento ed è esploso tutto... La bomba, ma se c’era la bomba qualche frammento si sarebbe trovato, no?»
Eppure di frammenti se ne trovarono molti, sia di tritolo che di T4.
L’ex presidente, Francesco Cossiga, nel 2008 durante un’intervista per il Corriere della Sera ribadisce l’innocenza di Giuseppe V. Fioravanti e Francesca Mambro, ritenendo responsabili della strage dei gruppi della resistenza palestinese operanti in Italia.
Molteplici sono state le accuse, per anni si è cercato di trovare colpevoli ovunque, tranne ovviamente, dove vi erano.

 

















Ma è tutta una questione di tempo, e con il tempo, passa tutto. L’Italia ha già dimenticato.
Ma il tempo assume forme diverse, ad esempio, il tempo apre, dilata, infetta la ferita di chi si è visto portare via un figlio/a, un marito,una moglie, un fratello,una sorella, un amico/a.  Il tempo non cura, anzi, fa rimbalzare con forza quelle ferite che non cicatrizzeranno mai.

 1.  Antonella CECI , anni 19
2. Angela MARINO, anni 23
3. Leo Luca MARINO, anni 24
4. Domenica MARINO, anni 26
5. Errica FRIGERIO in DIOMEDE FRESA, anni 57
6. Vito DIOMEDE FRESA anni 62
7. Cesare Francesco DIOMEDE FRESA, anni 14
8. Anna Maria BOSIO in MAURI, anni 28
9. Carlo MAURI, anni 32
10. Luca MAURI, anni 6
11. Eckhardt MADER, anni 14
12. Margret ROHRS in MADER, anni 39
13. Kai MADER, anni 8
14. Sonia BURRI, anni 7
15. Patrizia MESSINEO, anni 18
16. Silvana SERRAVALLI in BARBERA, anni 34
17. Manuela GALLON, anni 11
18. Natalia AGOSTINI in GALLON, anni 40
19. Maria Antonella TROLESE, anni 16
20. Anna Maria SALVAGNINI in TROLESE, anni 51
21. Roberto DE MARCHI, anni 21
22. Elisabetta MANEA ved. DE MARCHI, anni 60
23. Eleonora GERACI IN VACCARO, anni 46
24. Vittorio VACCARO, anni 24
25. Velia CARLI IN LAURO, anni 50
26. Salvatore LAURO, anni 57
27. Paolo ZECCHI, anni 23
28. Viviana BUGAMELLI in ZECCHI, anni 23
29. Catherine HELEN MITCHELL, anni 22
30. John ANDREI KOLPINSKI, anni 22
31. Angela FRESU, anni 3
32. Maria FRESU, anni 24
33. loredana MOLINA in SACRATI, anni 44
34. Angelica TARSI, anni 72
35. Katia BERTASI, anni 34
36. Mirella FORNASARI, anni 36
37. Euridia BERGIANTI, anni 49
38. Nilla NATALI, anni 25
39. Franca DALL'OLIO, anni 20
40. Rita VERDE, anni 23
41. Flavia CASADEI, anni 18
42. Giuseppe PATRUNO, anni 18
43. Rossella MARCEDDU, anni 19
44. Davide CAPRIOLI, anni 20
45. Vito ALES, anni 20
46. Iwao SEKIGUCHI, anni 20
47. Brigitte DROUHARD, anni 21
48. Roberto PROCELLI, anni 21
49. Mauro ALGANON, anni 22
50. Maria Angela MARANGON, anni 22
51. Verdiana BIVONA, anni 22
52. Francesco GOMEZ MARTINEZ, anni 23
53. Mauro DI VITTORIO, anni 24
54. Sergio SECCI, anni 24
55. Roberto GAIOLA, anni 25
56. Angelo PRIORE, anni 26
57. Onofrio ZAPPALÀ, anni 27
58. Pio Carmine REMOLLINO, anni 31
59. Gaetano RODA, anni 31
60. Antonio DI PAOLA, anni 32
61. Mirco CASTELLARO, anni 33
62. Nazzareno BASSO, anni 33
63. Vincenzo PETTENI, anni 34
64. Salvatore SEMINARA, anni 34
65. Carla GOZZI, anni 36
66. Umberto LUGLI, anni 38
67. Fausto VENTURI, anni 38
68. Argeo BONORA, anni 42
69. Francesco BETTI, anni 44
70. Mario SICA, anni 44
71. Pier Francesco LAURENTI, anni 44
72. Paolino BIANCHI, anni 50
73. Vincenzina SALA in ZANETTI, anni 50
74. Berta EBNER, anni 50
75. Vincenzo LANCONELLI, anni 51
76. Lina FERRETTI in MANNOCCI, anni 53
77. Romeo RUOZI, anni 54
78. Amorveno MARZAGALLI, anni 54
79. Antonio Francesco LASCALA, anni 56
80. Rosina BARBARO in MONTANI, anni 58
81. Irene BRETON in BOUDOUBAN, anni 61
82. Pietro GALASSI, anni 66
83. Lidia OLLA in CARDILLO, anni 67
84. Maria IDRIA AVATI, anni 80
85. Antonio MONTANARI, anni 86

85 morti ammazzati con 23 chili di esplosivo. Una miscela di 5 chili di tritolo e T4, detta «Compound B», potenziata con 18 chili di gelatinato. Mentre i feriti sono circa 200.

“Resta amare e indelebile la traccia aperta di una ferita” F. Guccini



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