11 settembre 2012

Casaleggio ha un Grillo per la testa.

Da: http://rifondasersale.ning.com/profiles/blogs/casaleggio-ha-un-grillo-per-la-testa

Da quando è scoppiato il caso Favia, il Movimento 5 Stelle, l'unica novità politica dopo l'avvento di Berlusconi, entra di diritto nel filone dei misteri italiani, quelli che riconducono alla CIA, alla P2, a complotti internazionali, ogni evento di rilievo nella nostra storia recente.
Gianroberto Casaleggio: fondatore dell'omonima web agency da annni si occupa della comunicazione di Beppe Grillo. Ha creato il suo blog, i meet-up, il V-day, e infine il movimento - che non è un'associazione, ma un marchio registrato (e l'ultimo che ha depositato il marchio prima di entrare in politica è stato Silvio B.!).


Guardando la foto di Casaleggio mi sono incuriosito. E ho cominciato a leggere la qualunque. Impiegato in Olivetti, Casaleggio ricopre ruoli di rilievo nella Webbegg, controllata da Telecom Italia, prima di fondare la propria web agency che lavora anche per gruppi finanziari e multinazionali che proprio Beppe Grillo addita come responsabili dello scatafascio dell'economia mondiale.
Casaleggio viene definito lo spin doctor, il guru di Beppe Grillo. Nei suoi video promozionali fa spesso riferimento a utopie future in cui i cittadini esercitano il potere attraverso la web-democracy.
In questi video Casaleggio descrive un Nuovo Ordine Mondiale. (Stesse parole di Paul Wolfowitz, neocon e sodale di Bush)
La Terza Guerra Mondiale - scoppiata tra Occidente e Russia-Cina-Medio Oriente (paesi che controllano la rete) - sconvolge in seguito ad una guerra batteriologica l'ecosistema terrestre, la popolazione mondiale scende a 1 miliardo di individui e grazie ad un social network di Google gli individui riescono a imporre la propria agenda politica: economia sostenibile, comunicazione, socialità.
L'Occidente vince la guerra sulla barbarie del controllo e rifiorisce una nuova civiltà basata sulle reti di comunicazione digitale. Casaleggio rintraccia un fil rouge attraverso i secoli: il successo degli imperi di Roma o di Gengis Khan (il suo idolo) derivano dall'efficienza dei loro sistemi di comunicazione, ovvero le strade consolari - cioé la rete - e gli emissari spediti dal gran Khan in tutto l'impero a reperire informazioni - un po' come fanno gli spider di Google oggi; oppure i pamphlet di Savonarola, l'Encyclopedie di Diderot e Dalembert che sarebbero gli antesignani dei meet-up, ovvero i gruppi di cittadini informati; e poi l'uso della radio e della TV che Mussolini o la BBC fanno per informare la pluralità degli individui.
Un filo rosso che condurrebbe all'intelligenza collettiva cui aspira Google, ovvero l'intelligenza condivisa attraverso il web. Scenari infarciti da un linguaggio abbastanza massonico che si collocherebbero tra l'utopia e l'incubo. Stile Matrix per intenderci.
In questi giorni la stampa italiana ha cercato di ricostruire la storia di Casaleggio e il suo rapporto con Grillo. I problemi di democrazia interna del Movimento 5 Stelle.
Lo spin doctor di Grillo, da giovane impegato di una controllata Telecom, diventa proprietario della propria web agency con rapporti economici con Enamics, leader nel settore business technology management, nelle cui fila siedono gli amministratori di Pepsico, Northrop Grumman, US Department of Treasury (Dipartimento del Tesoro Usa), Bnp Paribas, American Financial Group e JP Morgan, banca d’affari del gruppo Rockefeller. E poi ancora: Coca Cola, Bp, Barclaycard, Addax Petroleum, Shell, Tesco, Kpmg Llp, Carbon Trust, Unido (United Nations Industrial Development Organization), London Pension Fund Authority (Lfpa). Una rete globale di coloro che reggono i fili della finanza e del marketing.
Inoltre la Casaleggio Associati curerebbe, attraverso un suo socio, anche la comunicazione 'verde' di Italcementi, Philip Morris, Montedison. Insomma farebbe affari con le aziende contro cui Beppe Grillo si scaglia. Tra l'altro Grillo è socio di minoranza di Telecom e sta conducendo una class action contro Colaninno per restituire l'azienda agli italiani (o piuttosto al suo socio?).

Grillo sarebbe quindi una strategia di comunicazione del guru che lavora per i grossi gruppi finanziari e industriali: il marchio registrato del M5S, la gestione autoritaria del Movimento, le strategie politiche di presa del potere gradualmente, dal basso e via internet, il linguaggio esoterico e massonico dei suoi video, spinge molti a interrogarsi sulle vere ambizioni di Casaleggio.

Più che e-democracy, farebbe pensare a Matrix, a complotti massonici, a strategie di social control.


Per la nostra conoscenza degli affari italiani, sembra solo e soltanto una campagna stampa fatta e montata per delegittimare un fenomeno politico in grado di scalfire la casta. Vista l'ascesa nei sondaggi di Grillo e i recenti successi elettorali, la stampa di sistema si mobilita per svelare retroscena, o per inventarli, al fine di delegittimare. Di incrinare, di spaccare questo fenomeno politico.


Oppure se conosco bene qualche rudimento di marketing. Casaleggio sta giocando con un prodotto viral, cioé in grado di generare guadagni e seguito in modo inconsapevole nel consumatore. Di solito si lancia il prodotto con una pubblicità inconsapevole, poi si fa crescere la curiosità, si inddividua il proprio mercato di riferimento e, in alcuni casi, è anche necessario creare il prodotto antagonista per continuare a far vendere il proprio.

Il problema è piuttosto di altra natura. Qui il consumatore è il cittadino, il prodotto è la politica e il Movimento 5 Stelle non è soltanto una nicchia di mercato.

Il caso Favia ha messo in luce un problema serio delle nostre organizzazioni collettive: la democrazia e il funzionamento interno. Quando un gruppo di persone decide di concorrere alla difesa di un interesse collettivo sfiora per sua natura il potere, e il potere richiede un controllo e una gestione del consenso.
C'è chi vi è riuscito col manganello e la propaganda, chi con la televisione, chi con i campi di rieducazione. Chi con l'ideologia.
La gestione del consenso può diventare facilmente fascismo mussoliniano, populismo berlusconiano, o feroce comunismo sovietico. Se Berlusconi ha vinto grazie alle sue TV commerciali, questo Movimento 5 Stelle cresce grazie al web marketing; se il PCUS ha dominato l'URSS per 80 anni grazie al Kgb, questo Movimento lo fa con il controllo della comunicazione; se il Partito Fascista aveva bisogno di un Mussolini dal linguaggio arguto e pungente, il Movimento 5 Stelle ha un palco ogni volta che parla Grillo. Elementi che disturbano una totale condivisione di intenti con questo gruppo di azione politica.
Finora solo gli errori di un movimento reale mi convincono. E quel movimento era a Genova.

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