28 ottobre 2012

Dal nucleare al fotovoltaico. Ad Majora!

La storica Loran C Station di Sellia Marina, da stalla a fortino del fotovoltaico.

Dal nucleare al fotovoltaico il passo è breve. L’articolo è il numero 39 della legge 99 del 2009. Soffocata sul nascere l’economia della fissione dell’atomo, ecco spuntare il sole. Nessun rischio per i cittadini. Nessuna deflagrazione. Nessun comitato ambientalista. Anche dai militari agli ingegneri dei militari il passo è breve. I primi mantengono il comando. I secondi eseguono. Via alla produzione dell’energia elettrica dal sole sul demanio del Ministero della Difesa. Metà a me e metà a te. Il sole è diviso e difeso.
La tecnologia è quella tedesca. La Belectric srl. Colosso mondiale. La manodopera è organizzata pedissequamente all’occorrenza. A Lombardore di Torino, a Nettuno di Roma e aSellia Marina di Catanzaro è un via vai di ingegneri e società che aprono e chiudono. Scatole sigillate con la matassa dei giri di posta. Di sicuro c’è che il cinquanta per cento della produzione deve andare allo Stato. Per i primi cinque anni, così regola la Convenzione, poi può essere prorogata. Il resto è un ginepraio all’uopo avviluppato dai dottori commercialisti, a loro volta secondi agli ingegneri.
La Belectric Italia è nata nel 2007. Un piccolo consorzio di 10 mila euro con un futuro roseo a sei zeri. All’indomani della costituzione di Difesa Servizi spa, la società con l’obiettivo di valorizzare e gestire gli immobili militari con l’installazione di pannelli fotovoltaici, ha un picco. Verso l’alto. Il sole riesce a toccarlo con mano. Frank Bechmann, il managing director, non parla italiano, eppure l’Italia la conosce bene. Da Nord a Sud. A Torino ha piazzato la Ciriè Centrale Pv della Belectric Italia. A Catanzaro la Santa Severa Centrale pv della Belectric Italia. Entrambe hanno sede legale in piazza Sant’Anastasia 7, in uno studio di commercialisti,Roedl & Partner. Un pool di professionisti italiani e tedeschi. L’unione fa la forza. L’amministratore è lo stesso manager. Nella visura della Camera di Commercio figurano un altro tedesco, Gerlach Guido, e un italiano. Tale Attivani Enzo, anche proprietario del 6,5 per cento delle azioni insieme ad altri. Un italiano con il cruccio del sole. Già nel 2007 aveva fondato la Solarinvest finché non si è convertito agli esperti tedeschi. È amministratore anche della Belectric Italia fotovoltaica, inattiva. C’è un altro Attivani nel giro di proprietà. Fa Matteo di nome, un ragazzo di soli 28 anni. È amministratore unico di Ad Maiora srl. La sede legale è nel Centro commerciale L’orologio di Latina. La stessa dove ha sede tutta la Belectric italiana. La cronologia è importante. Prima Attivani e poi Bechmann. Nelle cui mani, svela il sito,  “il nostro sistema solare è al sicuro”.
All’inizio del 2012, quando gli affari si stanno evolvendo, entra un altro team di commercialisti. La società si fonde con la SFP I della Hyfe Italia srl, una società che, manco a dirlo, investe nel fotovoltaico, con sede a Milano in via Borgogna 2. Lo studio è quello di Hager & Parteners.
A Nettuno la Belectric vince la gara del parco fotovoltaico al Poligono militare insieme alla Gransolarghella. È un coro di no. Dal Comune e dalla Provincia. Non a caso retti da aderenti al centro sinistra, Alessio Chiavetta e Nicola Zingaretti. Come non a caso è il fatto che il paladino della privatizzazione dello Stato sia stato Ignazio Larussa, ministro della Difesa nel IV governo Berlusconi.

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