30 aprile 2012

Omicidio Longo. Tra la SoRiCal e i Bagalà

Il palazzo della SoRiCal a Germaneto di Catanzaro

C’è un filo che lega le due inchieste sulla So.Ri.Cal (società di risorse idriche calabresi) delle Procure di Catanzaro e Reggio Calabria. La prima aperta da Luigi de Magistris nel 2008 e chiusa in quattro e quattro otto nel 2010 dal pm Vincenzo Capomolla e dal gip Abigail Mellace, la seconda da Matteo Centini dello scorso mese di marzo. Un filo che non è mai stato scoperto. Si chiama Antonio Longo, freddato sulla strada dei Due Mari il 26 marzo 2008 mentre era a bordo della sua auto. 

29 aprile 2012

"La domenica vestiti a festa, con i capi famiglia in testa...": si inaugura la Sersale-Cropani!

"La domenica vestiti a festa, con i capi famiglia in testa..."
Siete tutti invitati al taglio del nastro. Come riportano gli organi di stampa:
Ultimati i lavori di adeguamento per un investimento totale di 13,6 milioni di euro, verrà aperta al traffico domenica mattina, 29 aprile, la strada provinciale "Sersale-Cropani". Il taglio del nastro avverrà al termine di una breve cerimonia, che si terrà alle ore 11,30 nel comune di Sersale (nei pressi del salumificio Rosa) cui prenderanno parte il presidente della Provincia di Catanzaro, Wanda Ferro, i sindaci dei Comuni attraversati dall'importante arteria, consiglieri provinciali ed amministratori pubblici del comprensorio.

28 aprile 2012

Gioacchino Genchi fa paura anche in barella

Gioacchino Genchi

Gioacchino Genchi di qua, Gioacchino Genchi di là. Tutti lo vogliono. Anche se è ricoverato su un letto d’ospedale. Ma a volerlo di più sono i suoi aguzzini.

Il commenda truffaldino


Gianni Strano. Un nome che è un programma. Parapsicologo- chiaroveggente- psicoveggente -astrologo che non ha confronti; così c’è scritto sul suo volantino. Generosamente dotato di capacità intuitive sbalordisce chi lo consulta. Aiuta, assiste, risolve problemi “ il padre della chiromanzia moderna”; naufrago mancato -il ballottaggio è stato vinto da Otelma- alleggerisce il portafogli  altrui  con bontà e serenità esortando polli e disperati a recarsi con fiducia in orario d’ufficio, anche dall’alto delle pagine gialle. E per chi non potesse recarsi in via Crispi n°166 a farsi spennare no problem, il commenda ha pensato proprio a tutto, può essere consultato per corrispondenza, inviando i propri dati PIU’ 50 € PER SPESE POSTALI E SEGRETERIA.
E così, in tempo di crisi e di elezioni succede che  tra i vari manifesti e volantini anche i commendatori fanno concorrenza ai politici, si arrangiano come possono, tornando a praticare antichi mestieri, come quello del truffatore. Un mestiere ahimè, mai passato di moda e che ha fin troppi mestieranti.
Diffidate gente, diffidate.

27 aprile 2012

PROCESSO MARLANE: ennesima udienza e nulla di fatto

di Giulia Zanfino

La statua stava nella polvere. Un cappio al collo. E gli operai ne celebrarono la “caduta” come un evento simbolico. Quello che avrebbe tracciato una linea di confine tra i ritmi di lavoro feudali della Marzotto di Valdagno, e un’epoca nuova. Era il 19 aprile 1968 e la statua in bronzo era quella del conte Pietro Marzotto. Oggi di quel giorno resta solo un rimpianto. Di ciò che sarebbe potuto essere, ma non è stato. 44 anni dopo tra le mura gelide del tribunale di Paola la solita kermesse, che si ripete da più di un anno. Quella del processo Marlane/Marzotto, lo stabilimento calabrese del conte del nord. Più di cento gli operai che ne hanno varcato la soglia per poi ammalarsi o perdere la vita. La pellicola di questo film è sempre la stessa. Soldi, malagestione. Prodotti chimici usati senza misure di sicurezza. E un processo a rischio prescrizione. C’è la sbarra che divide in due l’aula del tribunale di Paola. Da una parte qualche operaio sopravvissuto. File di vedove. I figli degli operai stroncati dai veleni. Qualche parente. Tutti stretti nel loro silenzio carico di dignità. Nessun politico presente. Solo il rappresentante del PdCI calabrese, Giovanni Guzzo. Non ci sono nemmeno le telecamere che da mesi presenziano ogni udienza. Il processo “che non c’è” è iniziato così. Dall’altra parte della sbarra lo scenario cambia. I trench di Barberry appoggiati sui banchi degli avvocati del nord e le loro camicie inamidate seducono l’occhio di chi osserva. Gli orecchini col pendente delle avvocatesse calabresi. Le facce tese. I capelli sistemati. Sembra di osservare un salotto televisivo mancato. Più in là il sindaco di Praia a Mare, Carlo Lomonaco, in piedi, a schiena dritta nell’ala destra dell’aula gelida. Con le spalle alle sbarre di ferro della cella del tribunale. Lui era il chimico dell’azienda. Ed è imputato perché responsabile del reparto killer della fabbrica, per anni. E quella sbarra in legno che taglia in due l’aula assume un significato metaforico.

26 aprile 2012

Fornero, le va bene 18?!


“Le va bene un 18?”.
“Ma come 18?!”.
“Beh, lei è in gamba, Fornero, ma i suoi argomenti sono parziali, incompleti e spesso ideologici”. E a quel punto Elsa la Tosta piangerebbe come un Ministro davanti alla sua riforma delle pensioni.
Immaginiamo di essere nel '78, l'operaio-massa processa cantautori e condanna i conniventi del 'sistema', e immaginiamo l'esame di Elsa sulla riforma (?) dell'art. 18 dello Statuto dei Lavoratori. I toni sarebbero i seguenti.

Il 25 aprile di Sharo: la memoria e l'orgoglio


di Marinella Gambino
fonte: il Vizzarro.it
Dal giorno della scomparsa di Sharo Gambino siamo stati testimoni di una mobilitazione straordinaria. Il mondo della cultura, la gente comune, la Calabria intera, parte dell'Italia, hanno voluto rendere omaggio alla figura dello scrittore, con una tale ricchezza di sentimenti, quale noialtri familiari non ci saremmo mai aspettata.

25 aprile 2012

Popolo e 25 Aprile quotidiano

Non volevo scrivere oggi, non volevo accodarmi a coloro che si ricordano la data della liberazione e non l’intera fatica durata un ventennio. Così, una volta l’anno, scrivendo e urlando metaforicamente da dietro un monitor, facendo finta di niente 364 giorni l’anno, 365 se bisestile. Definendosi di “sinistra” sgomitando per crearsi una posizione affossando il prossimo, forse inconsapevolmente come se questo fosse buono e giusto;  scordandosi che “la sinistra” è solo la definizione data di un’ala del parlamento, oggi come allora covo di corrotti democristiani e borghesi tra i quali spiccavano e si distinguevano figure degne di stima e rispetto, partigiani della prima ora, oro tra la feccia, popolo tra borghesi, democratici tra neo-oligarchi.
Oggi le persone, gli stessi chiamati consumatori, esodati, disoccupati, precari, lavoratori, partite iva, forza lavoro, numeri, statistiche, percentuali si dividono tra loro, pensando a cose futili, bloccati nell’immobilismo di un’azione inutile come il ricordo fine a se stesso o la lamentela, orfani di leader quanto mai inopportuni.

24 aprile 2012

La Standa del terzo millennio



Quando il marchio Standa ritornò in Calabria, un po’ di anni fa, i fratelli Scardamaglia di Lamezia Terme erano felici come una Pasqua. Quattordici punti vendita nuovi di zecca. Dieci mila prodotti. Riuscirono a saziare una popolazione che si pensava affamata, tra le province diCatanzaro e Cosenza. E a dare lavoro a centinaia di famiglie. Un successo targato “Europa 2000 Srl”. Che consentì ai calabresi di varcare la soglia del terzo millennio. “Di fare felici i parenti, anche i più lontani”, diceva un lungimirante Marco Columbro.

La discarica San Simone di Sellia Marina



Che fine faranno?

21 aprile 2012

Processo Marlane: situazione gravissima

Fonte: Francesco Cirillo

UNA NUOVA UDIENZA FISSATA IN UN TEMPO LUNGHISSIMO PER DISCUTERE DEL TENTATIVO DA PARTE DELLA DIFESA DI SPOSTARE IL PROCESSO A VICENZA COSA CHE VORREBBE DIRE L'AFFOSSAMENTO DEFINITIVO DEL PROCESSO. IL PROSSIMO OTTO GIUGNO SI PARLERA' ANCHE DELLE PARTI CIVILI UN ALTRO TENTATIVO DI SVUOTARE IL PROCESSO NON SOLO DI TANTE PARTI OFFESE MA ANCHE DELLE ASSOCIAZIONI, SINDACATI E ISTITUZIONI CHE SI SONO POSTE ALL'INTERNO DEL PROCESSO. NOI CI SAREMO SEMPRE.

Lo abbiamo scritto nei nostri precedenti comunicati e non ci stancheremo di ripeterlo mai: quanta gente deve morire perchè la loro vita venga presa in considerazione? Non bastano oltre cento morti ed ammalati di tumore? A Paola nel processo Marlane evidentemente questi numeri non bastano. Il gioco sporco del rinvio deve finire e deve finire per un minimo di coscienza verso chi è morto e verso ancora chi combatte il tumore.

20 aprile 2012

Promesse da marinaio

Caricatura a cura del blog

A Sellia Marina si costruisce tanto. Il cemento è il vero motore dell’economia più o meno lecita; "favorire il rilancio dell'edilizia" auspicava Peppe Amelio sindaco in carica nel lontano 2004 nel suo “Piano del Sindaco” . E colate di cemento e lottizzazioni furono, privato però. Di edilizia pubblica per assistere i meno abbienti, che pur ne avrebbero diritto, neanche l’ombra; gli alloggi servono per accogliere i turisti; già il turismo, altro punto “oleoso”,viscido, in nome del quale tutto si può tralasciare; e così il buon Peppone dopo svariati anni di immobilismo si ritrova in mano la patata bollente che prima o poi doveva arrivare. Una famiglia con tre bambini a carico di cui uno neonato a cui aveva promesso  un alloggio popolare a fronte  di uno sfratto che riceverà a breve, precisamente giorno 27 aprile, si è trovata con un pugno di mosche dalla sera alla mattina quando il capo famiglia recatosi alla corte di sua maestà a rammentare la promessa fatta anzitempo dal sire si è sentito rispondere. “E’ tutto fermo, non c’è posto”.
Parola di sindaco.
Lode a te o sire.
 

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