11 gennaio 2013

Smisurata preghiera: spegnete la televisione!

Non ho guardato come la finale dei mondiali Servizio Pubblico ieri sera.
E l'ho fatto intenzionalmente perché sono profondamente convinto di una cosa: berlusconi ha vinto. Non le elezioni, ha vinto nel nostro modo di pensare: siamo tutti berlusconiani.

Al satrapo di Arcore non interessa convincere, interessa solo apparire. E Santoro gli ha offerto una tribuna d'onore. Il vero servizio pubblico sarebbe stato parlare di disoccupazione, di fiscal compact e contrazione dei diritti sociali, della riduzione di sovranità a favore delle lobby finanziarie e delle banche, del cappio attorno al collo degli imprenditori sgozzati dal debito, dei suicidi per crisi.
Invece la cronaca delle ultime 24 ore può essere riassunta con qualche paginata della Gazzetta dello Sport: le ansie e le tattiche pre-partita e i commenti e valutazioni post-partita. Come se ieri su La7 si fosse giocata Italia-Germania.
Il berlusconismo imperante ci ha spinto a misurarci sul piano più congeniale al magnate delle televisioni: minuti di esposizione video, trucco, sondaggi, dichiarazioni senza contraddittorio, burlesque.
Una fiera del nulla, dove scompaiono i contenuti e dove conta solo il chiacchiericcio come i commenti da bar sport: ha vinto Santoro, no Berlusconi ha già vinto andando nella tana del leone... però Travaglio ha fatto il contropiede, ma Berlusconi ha fatto marcatura ad uomo... e via dicendo: l'IMU come il catenaccio, il complotto pro-Monti come il sistema-Moggi.

Ecco perché sostengo che Berlusconi ha vinto e probabilmente vincerà nuovamente le elezioni. E' il sistema informativo che è malato, è la televisione che droga gli italiani e li rende un popolo di "coglioni" (cit. Berlusconi @serviziopubblico). Ha vinto perché ai cittadini non vengono offerti contenuti su cui riflettere e scegliere, capire le responsabilità, valutare. Lo schema della comunicazione generalista è quello della tribuna sportiva dove vince chi urla di più e chi fa la hola.

Ecco perché dobbiamo sorbirci Casini - il cui motto è "dove c'è da spartire, io centro" - che sostiene un finanziere che ha lavorato per salvare le banche. E già perché nessuno ci dice che l'IMU serve per ripagare gli interessi del debito pubblico (20mld di euro) che lo stato ha contratto dalle banche private, le quali hanno ricevuto dall'UE un aiuto da 60mld di euro per sostenere il debito italiano, un prestito concesso solo dietro l'impegno sottoscritto da Tremonti nel 2011 e poi da Monti, che ci costa le pensioni, il contratto collettivo nazionale e l'art. 18.

Ecco perché dobbiamo sentire Maroni dire che appoggia il PdL perché gli serve per vincere le regionali, dimenticandoci che la Lega è co-responsabile del disastro Italia. Perché nessuno ci dice che le carceri sono piene di extracomunitari senza documenti e tossici solo grazie alla Bossi-Fini o alla Fini-Giovanardi; nessuno ci informa del degrado in cui vivono i braccianti di Rosarno (prossimi ad una seconda rivolta) oppure del business dell'accoglienza con l'emergenza nord Africa. Nessuno ci informa che la Lega è sostenuta in Lombardia dalla 'ndrangheta.

Ecco perché dobbiamo sentire Bersani che parla di Italia Bene Comune senza essere informati che il PD ha sempre sostenuto le privatizzazioni dei servizi pubblici tra cui l'acqua, che il PD ha votato tutte le leggi vergogna di Monti tra cui lo scippo del diritto al lavoro; oppure Monti che promette di abbassare l'IMU dopo averla fatta pagare a tutto il ceto medio.

E' sulla mancanza di informazione che si fonda la reiterazione e riproposizione della Casta - a proposito è di oggi la notizia che Grillo accoglie CasaPound, una formazione di estrema destra fascista.Sulla mancanza di tutela per le minoranze (politiche, culturali, etniche) che prospera il pensiero unico. Quel pensiero unico che è congeniale alla vittoria di Berlusconi complementarmente al duo Bersani/Monti. Non far capire nulla per evitare che la gente possa distinguere, possa comprendere che la battaglia questa volta si gioca sulla pelle dei cittadini e sul loro futuro.

Stamattina nel chiacchiericcio post Santoro-Berlusconi ho cercato di distrarmi e mi sono chiesto cosa ci fosse di più importante a cui pensare. E mi sono ricordato che 14 anni fa se ne andava per sempre Fabrizio De André, una delle voci critiche e più intelligenti del panorama culturale italiano.

Mi sono chiesto cosa sarebbe l'Italia se ancora De André fosse vivo. E sicuramente non avremmo bisogno di Santoro per combattere Berlusconi, perché Berlusconi sarebbe solo una anomalia del passato. Infatti

Coltivando tranquilla
l'orribile varietà
delle proprie superbie
la maggioranza sta
come una malattia
come una sfortuna
come un'anestesia
come un'abitudine

per chi viaggia in direzione ostinata e contraria
col suo marchio speciale di speciale disperazione
e tra il vomito dei respinti muove gli ultimi passi
per consegnare alla morte una goccia di splendore
di umanità, di verità

Fabrizio De André - Smisurata Preghiera


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