6 dicembre 2013

A long walk to freedom

Quando ho sentito la notizia mi è venuto in mente proprio quel manifesto. Affisso in un'umida sezione di Rifondazione Comunista.
Sarà stato il '95, pieno Novecento. Entrai in quella sezione da turista e guardai quel manifesto. Un uomo sorridente col pugno chiuso alzato. "AMANDLA. VIVA IL SUDAFRICA LIBERO", c'era scritto così. Quell'uomo sorridente era la testimonianza diretta che è possibile un "lungo cammino verso la libertà". E quel pugno alzato era il segno della vittoria, la vittoria degli ultimi. Di quelli che fino a qualche anno prima venivano considerati "bestie, animali da riserva"; di quelli che erano costretti a vivere una vita separata: l'apartheid.
Quell'uomo sorridente col pugno alzato ha segnato la mia vita. Ad un giovane adolescente in cerca di un ideale quell'uomo era il "che" Guevara del nostro tempo. Un uomo che incarnava una battaglia, un cammino. Una lotta fatta di emancipazione, di dedizione ad una causa - quella dell'uguaglianza tra tutti gli uomini - che è costata il carcere e la privazione della libertà, il sacrificio della propria vita personale in nome della libertà per milioni di persone.
Quell'uomo sorridente era il Martin Luther King degli anni '90, l'incarnazione della barbarie dell'occidente e del capitalismo. Quell'uomo rappresentava le lotte per i diritti civili, per i diritti umani, per l'istruzione e l'assistenza a tutti, senza distinzione di colore della pelle. Quell'uomo era Nelson Mandela.
La storia di quell'uomo e della sua lotta ha segnato la mia vita perché era non solo un simbolo, ma la dimostrazione concreta, reale, della possibilità del cambiamento. Il segno che le rivoluzioni sono sempre possibili. Mandela è stato un esempio per la mia formazione umana e politica, fino a voler dedicare la mia tesi di laurea alla "Politica estera dei diritti umani", la politica estera del Mandela presidente della nazione arcobaleno.
Oggi Mandela ha smesso di mostrare il suo volto sorridente a tutti coloro che combattono la loro lotta. Mandela è stato un gigante del '900.
Quanto piccoli e meschini sono i politici contemporanei a confronto? Quanto piccoli e meschini siamo noi che abbiamo deciso di non combattere più la nostra lotta? Abbiamo forse abbandonato il nostro lungo cammino verso la libertà?

Viva Mandela, viva la lotta.

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