15 maggio 2014

Mercurio: "non permetterò a nessuno di nascondersi dietro ad un dito".

Parafrasando Enzo Lucá presentando Giuseppe Amelio "anche noi abbiamo avuto il nostro Capitan Schettino".
Questo il preludio all'invettiva del sindaco contro chi vi scrive. Reo di averlo dipinto con un cappello alla marinara.
Il sindaco non ci sta a farsi prendere in giro.  Lui, che proviene da una tradizione marinara sembra sentirsi quasi ferito nell'orgoglio e dice di aver sempre tenuto la barra dritta sulla rotta della trasparenza, portando la nave (oggi piena di falle) verso una meta "che è quella di non abbandonare mai il campo e di dare a chi merita". Dice di non aver paura degli attacchi il sindaco.  Classificandoli alla voce "menzogne", e che "venderà bene la pelle" in questa tornata elettorale. Annuncia che nei prossimi giorni distribuirá un volantino con le opere fatte il sindaco, tra cui forse troveremo le opere di metanizzazione.
Lui ha sempre operato nel pieno interesse dei cittadini, lui c'era quando avevano bisogno. Questo ciò che traspare dalle sue parole che sfiorano l'argomento bilancio mentre passa la parola al candidato Giuseppe Mercurio.
E chi è Giuseppe Mercurio? Per Giuseppe Amelio un amico un fratello un imprenditore.
Giuseppe Mercurio è l'assessore all'ambiente al personale e alle politiche sociali e giovanili dell'ultima amministrazione Amelio. Oggi, candidato a sindaco per "sellia marina prima di tutto".
Dice di essere una persona che non fa distinzioni e che tiene alla trasparenza, tanto da potersi permettere di citare i nomi di alcuni avversari (e non), che hanno ottenuto incarichi fiduciari dall'amministrazione Amelio. E lo fa, perché dice "ho la coscienza pulita, non permetterò a nessuno di nascondersi dietro ad un dito".
Alza i toni nel suo intervento Mercurio. Forte della sua coscienza pulita. La stessa coscienza che però parrebbe tradirlo e che non lo aiuta a ricordare alcuni particolari che lo vedrebbero al centro di favoritismi quasi da conflitto di interessi e che lo farebbero nascondere dietro ad un dito. Lo stesso dito che tiene tappati i tubi del metano pronti da più di 2 anni e che dovrebbero collegare la rete alle caldaie comunali.  Una decina queste, che ad oggi dopo essere state convertite dal vecchio sistema a gasolio vanno ancora a GPL consumando in media il 30% in piu rispetto a quelle allacciate alla linea.
Lo sperpero di denaro per le casse comunali è evidente e sotto gli occhi di tutti, ma questo non sembra importare. In campagna elettorale passa tutto in cavalleria. Quel dito non è li per aiutare un certo amico fratello imprenditore dei trasporti di GPL della zona. E' li perché nessuno si ci possa nascondere dietro.

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